Federica in studio, pt. I - Ivy

It's that
heart of gold
and stardust soul

that make you beautiful.

R. M. Broderick


Ci sono progetti che nascono da sintonie, alchimie casuali.

Io e Valeria ci siamo conosciute per caso (coincidenza rara, per due fotografe, in una piccola e lenta città) e nel giro di qualche mese eravamo in giro per prati, campi e boschi a caccia di location. Una settimana dopo, eccoci in studio a progettare un servizio che ci permettesse di essere creative insieme, una jam session con pochi elementi preordinati.

In partenza è stata l'edera, una vera propria ossessione fotografica condivisa: dove c'è l'edera, ci sono mura antiche, una poetica trascuratezza, l'equilibrio bizzarro fra solide costruzioni e caos naturale. Portarla in studio ci ha dato modo di sperimentare ancora di più con queste caratteristiche, di creare un nuovo, surreale contesto in cui scattare. Federica ha aggiunto la sua fisicità magnetica, la sua sensibilità per l'arte e il suo gusto fenomenale per lo styling (tutto ciò indossa proviene dal suo guardaroba). 

Ci sono parole inglesi che hanno un suono bellissimo. Ivy, ad esempio. Ma anche mirror... e shadow - frase buttata lì con leggerezza proprio da Valeria, mentre eravamo alle prese con spilli e rami di ederama che descrive così bene le fondamenta del nostro progetto: gli elementi essenziali di partenza, per giocare con stralci di natura selvatica in studio, riflessi e contrasti fra luce forte e ombre dense.